La prospettiva economica e giuridica
Il terzo livello di indagine esplora le conseguenze dello sviluppo tecnologico su imprese e lavoratori sul piano della regolazione e del sistema economico-giuridico nel suo complesso. La IV Rivoluzione Industriale è incentrata su dati e automazione dei processi produttivi e dei processi cognitivi/decisionali. Tale evoluzione rende necessaria un'indagine del nuovo sistema basato su informazioni e macchine e della diversa relazione tra individuo e tecnologia.
In termini giuridici, la centralità dell'uso dei dati (Big Data, machine learning, IoT) in termini di pianificazione e scelte decisionali impone una riflessione su trasparenza e accountability dei processi valutativi, grado di partecipazione dei soggetti interessati, analisi e allocazione dei rischi propri di soluzioni data-driven (in termini individuali e sociali). Analogamente, con riferimento alla "nuova era delle macchine", si pongono interrogativi sul livello di autonomia da riconoscere a tali dispositivi, specie nell'interazione con l'uomo, con implicazioni che spaziano da sicurezza a responsabilità civile da autodeterminazione a scelte etiche in condizioni critiche con ricadute su una pluralità di soggetti (imprenditori, lavoratori, consumatori, investitori , istituzioni). Occorre individuare adeguate soluzioni regolatorie, basate su istituti esistenti, sul ripensamento degli stessi o su radicali cambi di paradigma, e guardare oltre il dato giuridico-normativo verso il più ampio campo dell'etica della tecnologia al fine di affrontare i rischi di uno sviluppo tecnologico non mediato dai valori etico-sociali e giuridici (bias decisionali, disuguaglianze, sottostima delle implicazioni etiche, diminuzione dei diritti). Tale indagine metterà a frutto filoni di ricerca già in corso, quali ad esempio il progetto H2020 Virt-EU (VIRT-EU: Values and ethics in Innovation for Responsible Technology in Europe) e la parte giuridica del progetto HuMans.
In termini economici, i risparmi di costo e/o il miglioramento della qualità dei prodotti permessi dalle nuove tecnologie si trasformeranno in aumenti di produttività per le imprese e, sebbene non sia scontato, causa la maggiore competizione indotta sui mercati dalle nuove tecnologie e i cambiamenti nelle strutture industriali, in aumenti di competitività. Diviene allora cruciale analizzare i fattori che incentivano l'adozione delle nuove tecnologie, come la disponibilità di infrastrutture di base (Ultra Broad Band, a sua volta influenzata da meccanismi di regolazione) e la diffusione di sistemi informativi per il trasferimento e l'elaborazione delle informazioni da e verso l'impresa. Inoltre, occorre analizzare se e come il suddetto aumento di produttività sarà trasferito ai lavoratori, in termini di salari, di occupazione e di eventuali divari economici che si possono generare. L'effetto immediato sarà la disoccupazione tecnologica, indotta dalla sostituzione uomo-macchina, da quantificare con dettagliate analisi econometriche di specifici settori. Tuttavia, ulteriori effetti possono compensare l'impatto negativo sul fattore lavoro. Tra questi, la possibilità che i più elevati skills richiesti dall'uso delle nuove tecnologie scoraggerà le imprese a localizzarsi in paesi a basso costo del lavoro (offshoring) e/o a rilocalizzare in paesi avanzati la produzione precedentemente delocalizzata (backshoring).